mercoledì 18 luglio 2012

Il Ritorno del Berlusca (Una Religione Neo-Gentile)




Non va mai in pensione. Con un passato alle spalle fatto di intenso lavoro ( ora seriamente, il nano si è rotto il sedere tutta una vita) nel costruire e demolire imperi economici, manipolare le menti del popolo italico con le soap opera, quiz e dragon ball, tra amori intensi e dolori da annegare nelle minorenni, Berlusca non ne vuole proprio sapere di riposarsi. E come dargli torto? Se il sangue chiama sangue, il denaro chiama denaro. Avere impegni economicamente così ingenti non ti può  mai regalare una vecchiaia tranquilla e tra le noie ci sono pure quelle di dover vendere due giocatori della tua squadra per un affare di 170 milioni per far fronte ai debiti o forse per pagarsi la futura campagna elettorale ( e bacini di voti). Se poi contiamo che la Giustizia cerca di rimorchiare Silvio senza successo perché lui non gliela vuole dare, allora capiamo quanto questo povero genio del male non possa godersi gli ultimi anni della sua vita.
Ammetto che quando mesi fa ho sentito ( e scritto) di eventuali primarie nel Pdl in futuro prossimo, un po’ mi ha fatto piacere. Mi ha rasserenato sapere che anche soltanto in linea di principio, forse soltanto nella forma, qualcosa stesse cambiando, che si stesse facendo strada un po’ di senso democratico. Ma puff! Il Nano Alpha parla e i nanetti obbediscono. Lui vuole tornare perché l’Italia deve essere salvata. Ma la cosa raccapricciante in tutto ciò è che a distanza di 20 c’è gente che ancora vuole essere salvata da Silvio.
 Ci stiamo trovando di fronte ad un caso patologico. Perché in Italia c’è chi non riesce a dire di no ad una figura del genere? Esiste veramente la Silvio-Dipendenza? Nel nostro immaginario è diventato un simbolo così stabile e assoluto che mi inquieta pensare che con ogni probabilità tra 50 anni i sociologi o gli storici  affronteranno questo fenomeno in maniera del tutto scientifica e professionale. Uso definire il Berlusconismo, così come ogni altro fenomeno politico di simile portata,  una “ Religione Neo-Gentile”. Nell’antichità i Greci e i Romani non adoravano soltanto le divinità ma a volte le odiavano pure. Questo rapporto di amore-odio verso delle figure che noi assolutizziamo è qualcosa che è possibile riscontrare anche in Silvio Berlusconi. Ed è una religione del tutto italiana. E’ più probabile che i giovani oggi sappiano meglio i programmi di Italia 1 che i passi del vangelo. Tutto ciò è terribilmente preoccupante. Perché non stiamo trattando di una religione che valorizza l’uomo in quanto uomo, ma di un fenomeno che valorizza l’uomo in quanto moneta, denaro: oggetto. E quando il Dio Mortale ha annunciato le sue dimissioni un senso di liberazione ci ha pervaso nell’immediato, ma la sua ombra è sempre rimasta lì a guardarci. Un Dio che c’è e che si è nascosto a noi. Un Dio che sa che siamo ancora sotto il suo dominio.
Ogni cosa ha un inizio e una fine, ogni malattia prima o poi muore. Speriamo questa sia la volta giusta.

                                                                                          

Gianluca Di Maita                                                                              

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