Giornate decisive per la Grecia e per l’Europa. Si aprono
oggi i seggi elettorali nella penisola greca dopo circa un mese dalle scorse
inutili elezioni. Poiché la legge greca vieta che a due settimane prima del
voto si possano rendere noti i sondaggi, le previsioni sono incerte. Il duello
è certamente tra i due maggiori partiti del paese, quelli di centro-destra “
Nuova Democrazia” e il partito della sinistra radicale Syriza. Fino alle 19:00
di stasera si resterà col fiato sospeso e non più tranquilla sarà la situazione
tra i greci, i quali “Voteranno per paura” come afferma un
professore di scienze politiche dell’università di Atene.
Europa schierata apertamente contro la sinistra radicale.
Secondo la Merkel se manterrà fede al suo promessa di rinegoziazione del
piano di austerità le conseguenze saranno devastanti per la comunità europea. Appoggio invece alla partito conservatore di Samaras,
il leader di Nea Dimokratia, sebbene abbia fatto parte del governo che ai tempi
truccò i conti. Ma il problema è anche quello di creare delle coalizioni.
Obiettivo molto più semplice per la Nuova Democrazia che apre le porte ad un
governo di larghe intese, alludendo ad una possibile alleanza addirittura col
partito socialista. Nettamente più complicata la situazione per i radicali che
da una parte devono rispondere alle esigenze di molta parte delle popolazione
di mollare l’Eurozona e dall’altra quella di restare dentro per modificare gli
accordi. E intanto secondo recenti indiscrezioni nelle casse del Tesoro
sarebbero rimasti solo 2 miliardi, insufficienti per pagare già gli stipendi
pubblici di agosto. Insomma il prestito internazionale sembra l’unica via per
non crollare e per non farci crollare.
Da Bologna arrivano le esternazioni del
premier Mario Monti che si augura “ Un voto favorevole all’Europa” e la
permanenza della Grecia all’interno dell’Eurozona.
Gianluca Di Maita
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