Indirettamente i magistrati saranno responsabili civilmente. Depositato l’emendamento del Governo sull'articolo 25 del Ddl Comunitaria 2011 presso la commissione Politiche Comunitarie del senato. La responsabilità civile dei magistrati ci sarà, ma non i maniera diretta. L’emendamento prevede che:
“chi ha subito un danno ingiusto per
diniego di giustizia ovvero per effetto di un comportamento, di un atto o di un
provvedimento giudiziario, posto in essere dal magistrato con dolo o colpa
grave nell'esercizio delle sue funzioni, può agire contro lo Stato per ottenere
il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che
derivano da privazione della libertà personale”
ma lo Stato entro due anni puo’ rifarsi
al massimo sulla metà dello stipendio del Magistrato coinvolto. Un emendamento
che sembra andare d’accordo con il regime di responsabilità che vige nel resto
d’Europa, dove è sempre lo Stato a
doversi rivalere sul giudice e mai lo stesso cittadino. Responsabilità diretta
che invece è voluta sia dalla Lega che dal Pdl. Passata infatti la proposta in
commissione di Giustizia, un primo passo forse verso la linea di responsabilità
diretta, la quale afferma che comunque il magistrato si deve presentare alle
cause intentate dal cittadino contro lo Stato per i casi di malagiustizia.
Ma la Severino è chiara sul punto della
responsabilità indiretta, incontrando il favore del Pd che promette di votare
l’emendamento che sancisce la possibilità da parte dello Stato di rifarsi sul
magistrato.
di Gianluca Di Maita
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