giovedì 14 giugno 2012

DA MILANO L'ELETTROCK: DJ KELLY VANIGLIA




Quando i beat non sono solo commerciali, e quando lo stile non è solo quello glam.
Kelly Vaniglia, djette e rockstar di seconda categoria (così si definisce lei), ormai da un po’ di tempo si sta facendo spazio nel mondo della musica esibendosi in diversi locali di Milano e sorprendendo il pubblico ad ogni sua serata. Un mestiere che sta quasi diventando una moda, dagli occhi di chi ha veramente la passione per la musica e sa guardare oltre.



Spesso i dj non vengono considerati come artisti, specialmente nell'ambiente rock, tu invece oltre ad essere dj ti definisci rockstar di seconda categoria. Come mai questo connubio tra house e rock?

Io non metto House classica nei miei djset, preferisco di gran lunga l'elettronica con influenze punk e rock, per quanto riguarda il considerarsi artisti per me chiunque faccia della sua passione la parte principale della sua vita è un'artista, come cerco di fare io e il mio lavoro è un arte, l'arte del mixare dischi, azzeccare la selezione giusta che faccia muovere il sederino anche al più timido dei clubber e di intrattenere persone, saltando, ballando, sudando e buttandomi giù in mezzo alla gente quando un pezzo mi fa impazzire, dietro a questo c'è un grande lavoro su me stessa e chiaramente un processo artistico. Quando dico che sono una rockstar intendo proprio quello, per me anche mia madre che a 60 anni lavora per la sua famiglia si fa il culo torna a casa e gioca alla wii è una rockstar, mio padre che dopo anni e anni di lavoro come dipendente molla tutto e prende in mano la sua vita è una rockstar, bastano le piccole cose nella vita per sentirsi grandi dentro. Tornando ai dj nella maggior parte dei casi sono anche producers, io stessa mi sono buttata nella produzione, solo che sono una perfezionista ed è per questo che non ho ancora reso pubblici i miei pezzi, quando sarò pronta io lo saranno anche loro.



Quali sono gli aspetti che ti piacciono del tuo lavoro?

Per cominciare, tutto. Io sono una persona profondamente insicura nella vita, sono la classica ragazza che "non si sente mai abbastanza", ma quando metto le cuffie e sono davanti alla consolle sparisce tutto, sono sfrontata, sicura di me e del mio valore e questo la gente lo vede, credo che si sentano tutti parte di un qualcosa, io non sono una dj "statica" a me piace vedere la gente divertirsi, prendersi bene. Io sono tutto quello che vorrei vedere quando vado a vedere un concerto o un dj-set, voglio vedere l'artista divertirsi facendo il suo lavoro perché io pago un biglietto non per sentire un cd, ma per vedere e provare qualcosa, qualcosa che a fine serata mi lasci un bel ricordo e che semplicemente mi faccia scatenare. Questo la musica ci permette, io ho fatto una promessa alla musica: di non mollarla mai. Lei non l’ha mai fatto con me e mi ha dato tutto in questi (quasi :D) 25 anni di vita e sicuramente un po' di insicurezza non è una buona motivazione per abbandonarla.

Come hai iniziato?
Quando ho potuto permettermi la prima console mi sono rimboccata le maniche e ho imparato da sola a mettere i dischi, ho cominciato nella sicurezza delle quattro pareti della mia cameretta, un ambiente sicuro e senza occhi indiscreti, con la sicurezza dei miei genitori dietro alla porta che di certo non mi avrebbero fatto mancare fiducia e supporto. Cominci a mettere i dischi in un locale, poi in due, poi in tre ecc. e le persone piano piano ti riconoscono, riconoscono il tuo stile, e cominciano a seguirti sia come artista sia come persona e quando qualcuno ti ferma e ti dice dopo un djset "sei fantastica io ti amo" ed è una donna a dirtelo, li capisci di essere sulla strada giusta.
Quali sono le tue principali influenze musicali?

Nei miei djset sono molto molto varia, dipende davvero da come mi sento in quel momento. Passo dall'elettronica più ruvida, alla dubstep, alla drum n bass e al rock con molta facilità, mi piace variare, conseguentemente anche le influenze sono molte per farti un esempio nei miei set puoi trovare: Crystal Castles, Trash Yourself, Dj Fresh, Die Antword, Caspa, Rusko, Mr Skeleton, Modek e potrei dirtene altri mille.  Dò grande importanza al finale, sono una Nirvaniana e quando una serata è andata davvero alla grande finisco sempre con un loro pezzo. Sono il mio gruppo preferito, qualche tempo fa mi sono tatuata il ritratto di Cobain, puoi capire quanta importanza abbia lui per me.

Quanto conta per te la presenza scenica?

Come ti dicevo prima è davvero fondamentale, non c'è nient’altro da fare se non dare retta ad una persona che si sta’ divertendo e non te lo nasconde, ti viene quasi naturale darle retta.

Chiambretti ha affermato: "dovevo fare il dj!" Tu credi che quella di fare il dj sia una scelta "facile"?

Qualche giorno fa qualcuno mi diceva che alcuni tronisti di "uomini e donne", reality show e cazzate varie vanno a fare corsi per diventare dj per tirare su soldi, perchè chiaramente con la visibilità che hanno, le serate non gli mancheranno. Aneddoto a parte ho notato nell'ultimo periodo che stanno facendo concorsi su concorsi per dj, addirittura qualche trasmissione si è interessata a questo mondo. Io non ho nulla in contrario a chi decide di parteciparvi, è un'occasione come un'altra per farsi notare per avere contatti e contratti o più ingaggi. Certo è una scelta più commerciale, io per ora ho scelto la strada meno battuta, certamente in salita, quella dell'underground, location alternative e non, sempre accoppiate con artisti validi e una buona selezione musicale, ovviamente secondo il mio punto di vista. Per tornare alla tua domanda un giorno potrei svegliarmi e decidere di fare la modella di intimo, o l'attrice, o la discografica. Qui funziona così:  ci si sveglia la mattina e ci si sente eletti, le scelte sono facili da fare, si deve essere coerenti e sicuri del proprio valore per mantenerle.

Non ci resta che ascoltarla: fuck off, she’s  mixing!

La trovi su...

                                                                                                   Silvia Treccarichi

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