giovedì 14 giugno 2012

Parlamento pulito dal 2018. Passa alla camera il ddl anticorruzione, saltano numerosi processi





Un Parlamento che si avvia finalmente verso la strada della depurazione. Sì, ma dal 2018 . Ottenuta la fiducia della Camera sul disegno legge anticorruzione, ma la legge delega conferita al Governo sarà di un anno. Quindi secondo Fli e Idv le nuove norme non si applicheranno alle elezioni del 2013, ma scatteranno per quelle di 5 anni dopo. Insomma, un passo avanti che non fa felici del tutto. Una condizione a quanto pare dovuta ai contrasti con il Pdl che si è opposto alla proposta del ministro alla P.A.  di abbassare il tempo di delega a 9 mesi.   

Uno specchio per le allodole” afferma allora Antonio Di Pietro. Una legge procorruzione sarebbe quella che sta passando alle camere secondo il leader di Idv. Con le nuove norme sui reati di concussione i tempi di prescrizione si abbassano di un terzo, venendo a saltare così numerosi processi. Dal processo Penati a Rubygate, passando per quello alla sanità pugliese e quello alla “P4”.
Se il governo tra ieri e oggi ha avuto una grande iniezione di fiducia da parte delle forze politiche, da notare è però la dura rezione del Pdl segnata da numerose assenze e astenuti, tra cui Berlusconi e Alfano. Un popolo della libertà, che tramite le parole di Cicchitto, dimostra la volontà di voler modificare il testo anticorruzione al Senato per inserire la responsabilità civile diretta dei magistrati.
Contento sembra invece il Pd e soprattutto il capogruppo alla camera Franceschini, il quale fa notare la “rivoluzione” di argomenti che si stanno dibattendo finalmente in aula.
Signficativa la motivazione al voto contrario di Miccichè, il quale afferma che con l’introduzione del nuovo reato di traffico di influenze illecite i politici del Sud sarebbero tutti indagati. A quanto pare, un’altra bella immagine dei meridionali. Grazie ancora Miccichè.


                                                                        di Gianluca Di Maita

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