giovedì 28 giugno 2012

Spagna in finale, ma a dominare è la noia


La Spagna è la prima finalista di questo Europeo, ormai giunto alle battute finali. Gli uomini di Del Bosque raggiungono la finale dopo aver battuto 4-2 ai calci di rigore il Portogallo. Decisivo l'errore dagli 11 metri di Bruno Alves. Gli Spagnoli con questa vittoria raggiungono la terza finale consecutiva, dopo quella del 2008 e la finale mondiale del 2010. Il Portogallo, invece,fallisce l'obiettivo di sconfiggere gli eterni rivali e di centrare una storica finale, dopo quella persa nel 2004. La partita, diversamente da quanto ci si aspettava, non ha riservato molte emozioni. La gara è apparsa molto tattica, come se entrambe le squadre si fossero studiate per tutti i 120 minuti di gioco dei tempi regolamentari e supplementari. Del Bosque, per questa partita, ha deciso di cambiare modulo: 4-2-3-1, con Xabi Alonso e Busquets davanti la difesa; Xavi, Iniesta e Silva a creare gioco dietro l'unica punta Negredo. Paulo Bento si è affidato ad un 4-3-3 che avrebbe dovuto premiare la velocità del reparto avanzato, con Nani e C.Ronaldo a supporto della punta Hugo Almeida, sostituto dell'infortunato Helder Postiga. Entrambe le squadre non hanno brillato per il gioco espresso in campo, ma a crederci di più è stato il Portogallo. La Spagna è stata tradita anche dal suo celebre "Tiki-Taka", non essendo riuscita ad intrappolare nella sua fitta rete di passaggi la squadra lusitana, capace di anticipare le mosse spagnole. Pochissime le emozioni nel corso dei due tempi regolamentari. Solo sul finire del 2° tempo C. Ronaldo ha l'occasione di portare i suoi in finale: azione di contropiede orchestrata alla perfezione, Raul Meireles libera il capitano portoghese, che di sinistro spara alto, mandando in frantumi i sogni di tutti i tifosi portoghesi, che già stavano pregustando una vittoria nel derby iberico. Si va ai supplementari sul risultato di 0-0. Nel corso di questi 30 minuti sono le "furie rosse" a crederci di più, ma Rui Patricio chiude la porta in faccia sia a Iniesta che a Navas. Fischio finale dell'arbitro e incontro che si deciderà ai calci di rigore. Nella prima serie di tiri dal dischetto Xabi Alonso e Joao Moutinho fanno entrambi le fortune dei portieri: 0-0 dopo la prima serie; nelle serie successive segnano entrambe le squadre: da un lato, Iniesta e Piquè; dall'altro, Pepe e Nani, il quale è stato vittima di un siparietto nel momento del rigore: dal dischetto era pronto a tirare Bruno Alves, ma Nani è intervenuto prima che il compagno di squadra calciasse, calciando al posto suo e mettendo la palla in rete. 
La quarta serie di tiri dal dischetto vede protagonisti, al contrario, i due tiratori: per la Spagna, Sergio Ramos si inventa un cucchiaio, non del tutto simile a quello che ha fatto impazzire i tifosi italiani contro l'Inghilterra. Stile diverso, ma stesso risultato: Spagna in vantaggio nella serie; per il Portogallo, sul dischetto si è portato Bruno Alves, il quale, sentendosi tutta la pressione addosso dopo il rigore di Sergio Ramos, colpisce incredibilmente la traversa. Spagna ad un passo dalla terza finale consecutiva, finale che viene conquistato un minuto dopo con il rigore di Fabregas, che fa venire qualche brivido ai tifosi spagnoli: la palla colpisce il palo prima di smuovere la rete. C. Ronaldo, tanto atteso protagonista di questa partita, rimane fermo in mezzo al campo, cercando di trovare una spiegazione alla sua annata sfortuna nelle competizioni internazionali: eliminato anche in semifinale di Champions League dal Bayern Monaco, sempre dopo i calci di rigore. Per la Spagna è festa a metà: il "non" gioco espresso in questa partita potrebbe fare la differenza nella partita conclusiva di questa competizione. Perché se la Spagna di Domenica sera, quando si disputerà la finale, sarà la stessa che ha giocato contro il Portogallo, la squadra avversaria, Germania o Italia che sia, partirà nettamente avvantaggiata. E partire in vantaggio, almeno dal punto di vista del gioco, contro la Spagna è sempre un punto a favore.
Pierluigi Immè

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